Vinitaly 2018: Il Suino nero dei Nebrodi con l’Accademia delle 5t

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– di Vincenzo Alessandro

Fra i protagonisti dei seminari che in occasione del Vinitaly di Verona (dal 15 al 18 aprile) saranno condotti dall’Accademia delle 5T a Sol&Agrifood nell’aerea formativa ed espositiva “Biodiversità e Tipicità” sarà presente la prima Organizzazione di un prodotto zootecnico del sud Italia: l’OPAN.

Già ospite in occasione dei convegni alla Fiera Eurocarne di Verona, l’Organizzazione Prodotto Allevatori dei Nebrodi, costituita nell’ottobre 2016 sotto la guida di Giuseppe Frusteri, mira a raccogliere i flussi di produzione degli allevatori di suino nero con l’obiettivo di trasformare e distribuire, nel territorio nazionale e internazionale, i prodotti dei propri soci sotto un unico marchio collettivo che ne garantisca l’elevata qualità. L’associazione si è già impegnata nella costituzione di un prosciuttificio/salumificio e ha depositato il marchio presso il Ministero dello Sviluppo Economico. I risultati raggiunti, seppur nell’ancora breve periodo di attività, sono sicuramente eccellenti: nel 2017 la produzione di prodotti a marchio Nebrodi è aumentata dell’80% e il 14 Aprile sarà presentato il disciplinare di produzione del Prosciutto dei Nebrodi. In occasione dell’evento, il Presidente della Regione Sicilia apporrà il marchio a caldo sui prosciutti prodotti dall’OPAN.

Punto cardine del programma dell’associazione non è soltanto quello di offrire ai consumatori prodotti dall’eccelso profilo organolettico, ma soprattutto di valorizzare il territorio e rafforzarne l’economia, garantire il benessere degli animali attraverso un modello di produzione che rispetti un ben preciso codice etico e a scoraggiare speculazioni o contraffazioni che, purtroppo, spesso affliggono la filiera dell’agroalimentare.

Se “l’unione fa la forza” la sinergia con le altre realtà nazionali è un passo necessario per valorizzare, soprattutto all’estero, quei prodotti che un animale tanto antico quanto “buono” riesce a offrire: il maiale. L’OPAN infatti mira a diventare la capofila di tutta la filiera italiana del maiale nero: il Suino Nero dei Nebrodi, il Nero di Parma, La Cinta Senese, il Nero Calabrese e il Suino Nero Casertano.

Il Suino Nero dei Nebrodi

Chiamato anche Suino delle Madonie o Suino dell’Etna, il Suino Nero Siciliano pare si trovasse sull’isola già ai tempi delle dominazioni greche, come testimoniano vari reperti fossili e documenti scritti. La sua diffusione ebbe un leggero calo durante le dominazioni arabe, per ovvi motivi religiosi. Nel testo di Nicola Chicoli:  Riproduzione, Allevamento e Miglioramento degli animali domestici in Sicilia del 1870 si legge che allora il suino nero derivasse da svariati incroci con suini autoctoni (fra i quali il Trapanese, il suino di Castelbuono, di Agrigento, Caltanissetta e Sant’Agata di Militello) e il suino di razza napoletana, per poi, nei primi anni ’20, stabilizzarsi nella razza Nero Siciliano.
Rispetto alle altre razze di suino italiane, il Suino dei Nebrodi si presenta di taglia medio-piccola ma molto resistente sia a difficili condizioni climatiche sia alle malattie. La comprovata qualità delle carni permette di ottenere ottimi salumi quali il Prosciutto dei Nebrodi, la pancetta arrotolata e la pancetta stesa, il lardo spalmabile.

 

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