A Tavola con Leonardo: 50 ricette e il vero e il falso sul Genio di Vinci e il cibo

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Leonardo mangiava, di questo siamo sicuri.
Di tutto il resto, per quanto riguarda il suo rapporto di scienziato e di persona con il cibo, possiamo intuire molto ma non siamo sicuri di nulla o quasi. Tranne che del fatto che i grandi dell’epoca – da Ludovico il Moro a Francesco I di Francia – lo apprezzavano addirittura di più come regista, scenografo e sceneggiatore dei loro banchetti e delle loro feste che come pittore e ingegnere. E questo ci dà una certezza assoluta: di cibo, di ricette, di gastronomia se ne è occupato sicuramente a fondo. Non crediamo infatti possibile che uno sperimentatore e uno studioso del suo livello potesse lavorare fianco a fianco con i cuochi senza indagare sulle tecniche di cottura, sugli abbinamenti dei cibi, sulla corretta alimentazione…
Probabilmente voleva anche dire la sua sulle ricette. Tantopiù che nel banchetto di Tortona per il matrimonio di Gian Galeazzo Sforza e Isabella d’Aragona e nella successiva Festa del Paradiso a Milano, i più famosi convivi di cui si occupò, ha lavorato “in squadra” con Stefano de’ Rossi, figlio di quel Maestro Martino da Como considerato il primo grande cuoco del Rinascimento.

Poi, nel foglio 393r del Codice Atlantico leggiamo:”… la vita dell’omo si fa delle cose mangiate… ” Ovvero “siamo quello che mangiamo”, come in tanti diciamo, ma non comportandoci di conseguenza, ai tempi nostri.

Un libro per raccontarlo nel cinquecentenario dalla morte (2 maggio 1519)

L’Accademia delle 5T ha voluto celebrare il Genio di Vinci invitando 50 professionisti del buon mangiare a realizzare una ricetta ispirata da Leonardo, dalla sua vita e dalle sue opere, ma pure dal menu – il primo stampato della storia – del banchetto di Tortona per il matrimonio di Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Sforza. Le fonti d’ispirazione principali, quindi, sono state il Libro de Arte coquinaria di Maestro Martino da Como, padre di Stefano de’ Rossi, il cuoco del banchetto di Tortona, e De Honesta Voluptate di Bartolomeo Sacchi detto il Platina, letto e citato da Leonardo.

“A tavola con Leonardo” non è, pertanto, un libro di “ricette di Leonardo” perché non ne esistono, salvo un paio. Né sono, a rigore, tutte ricette rinascimentali, pur se avrebbero potuto comparire anche allora sulle tavole delle taverne perché, almeno al di fuori dai convivi formali, a quei tempi non mangiavano così diversamente da oggi.

E’, però, anche un libro che vuole fare piazza pulita delle fandonie che invadono la rete (e purtroppo anche la stampa cartacea) su un Leonardo presunto cameriere, ristoratore, cuoco e altre baggianate diffuse in particolare da un libro scritto – guarda caso – dall’inventore di Candid Camera, una mega bufala a cui ci sono cascati in tanti, compresi personaggi noti del mondo della cultura e della stampa e addirittura istituzioni.

Per acquistare il libro scrivere a info@accademia5t.it allegando i dati del bonifico (Banca Etica IBAN: IT82M0501812000000011401643) e l’indirizzo a cui spedire. Il prezzo di copertina è 14 euro, ma per i lettori del blog sono previste la spedizione gratuita o uno sconto per acquisti di più copie:

  • 1 copia: 14 euro comprese le spese di spedizione (per i soci dell’Accademia delle 5T e del club Amici delle 5T: 10 euro)
  • da 3 a 9 copie: 12 euro a copia + 3 euro di spedizione (per i soci 7 euro + 3 euro di spedizione)
  • da 10 copie in su: 10 euro a copia + 6 euro di spedizione (per i soci 7 euro + 6 euro di spedizione)

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